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Riconoscimenti assegnati

 

I Edizione - 2012

 

Premio Giorgio Ambrosoli

Mario Sarcinelli Già Vice Direttore Generale di Banca d’Italia durante il mandato di Giorgio Ambrosoli

 

II Edizione - 2013

 

Menzioni Speciali Giorgio Ambrosoli

Nino De Masi, imprenditore di Gioia Tauro

Maria Carmela Lanzetta, già Sindaco di Monasterace

Mariangela Zaccaria, funzionario del Comune di Milano, attuale Vicesegretario Generale del Comune di Milano

 

III Edizione - 2014

 

Premio Giorgio Ambrosoli

Michele Liguori, vigile del nucleo di polizia ambientale della municipale di Acerra, per aver denunciato in modo sistematico il ruolo delle ecomafie con azioni continue di indagine, segnalazioni e contrasto nei territori del Napoletano, oggi la ben nota “Terra dei Fuochi”. A gennaio 2014 è deceduto a causa di due tumori incurabili. “Un servitore delle istituzioni”, come lo ha chiamato il Capo dello Stato.

Menzione Speciale Giorgio Ambrosoli

Michele De Luca, Scienziato, ProfessoreOrdinario di Biochimica, Facoltà di Bioscienze e Biotecnologie Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, impegnato nella ricerca sulle cellule staminali, distintosi nella difesa dei fondamenti scientifici e del rispetto della legge nella ricerca scientifica.

Simone Farina, Community Coach dell’Aston Villa ex calciatore, distintosi nel 2011 per aver rifiutato una proposta di combine e averne denunciato i responsabili. Silvio Garattini, Scienziato e fondatore dell’Istituto Mario Negri di Milano, distintosi nella difesa dei fondamenti scientifici e del rispetto della legge nella ricerca scientifica.

Ambrogio Mauri, Imprenditore di Desio, che si oppose per anni a richieste di tangenti per l’assegnazione di appalti. Fabio Pisacane, Calciatore professionista, menzionato per aver denunciato nel 2011 con Farina il sistema del calcio scommesse.

Claudio Risicato, Imprenditore di Catania e Presidente dell’Associazione antiracket e antiusura “Rocco Chinnici", distintosi per aver rifiutato per anni di pagare il pizzo e promosso la legalità all’interno del sistema d’impresa.

 

IV Edizione - 2015

 

Premio Giorgio Ambrosoli

Renata Fonte, Assessore fra 1982 e 1984 nel Comune di Nardò (Lecce) nel Salento, pur ricevendo gravi intimidazioni e minacce per consentire l’edificazione abusiva nel Parco di Porto Selvaggio, non la consente applicando le disposizioni di legge per la sua tutela. Viene assassinata il 31 marzo 1984. 

Gaetano Saffioti, imprenditore nel settore del movimento terra in Calabria, sottoposto a gravissime minacce e ritorsioni da parte della criminalità organizzata, nel 2002 denuncia i fatti e diviene testimone di giustizia. Opera ancora oggi sotto protezione. 

Sandro Donati, allenatore di atletica leggera presso società sportive e istituzioni sportive in Italia, a partire dagli anni Ottanta si attiva con sistematicità, a livello nazionale e internazionale, nel denunciare le illegalità nel mondo dello sport.
 Consulente Wada (agenzia antidoping mondiale) ha contribuito in modo significativo alle indagini e alla lotta contro il doping. 

Menzione Speciale Giorgio Ambrosoli

Alberto Lomeo, primario dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, nel maggio 2010 si trova sottoposto a forti intimidazioni volte ad avallare una diagnosi non conforme agli esiti degli accertamenti clinici di una primaria figura politica regionale. Resiste alle pressioni per modificare il suo parere e in seguito alla sua decisione viene licenziato. Nel conseguente procedimento giudiziario viene assolto e reintegrato nelle sue funzioni, oltre due anni dopo. 

Enrico Bini, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia a partire dal 2010 denuncia e si attiva per contrastare le problematiche di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto produttivo e imprenditoriale del territorio locale, in un contesto di delegittimazione e sottoposto a forti pressioni contrarie. Le indagini che hanno consentito gli arresti e i procedimenti giudiziari del 2014 contro la ‘ndrangheta nel reggiano. 

Filippo Simeoni, ciclista a livello internazionale, si trova sottoposto a fortissime intimidazioni e minacce volte a non denunciare le diffuse pratiche di doping. Nel 2003 denuncia i fatti, inizia a subire gravi ritorsioni e inviti a ritrattare le sue posizioni, culminanti negli episodi in cui Lance Armstrong lo definì “mentitore assoluto” e in una tappa nel Tour de France del 2004 lo delegittimò platealmente nei confronti dei colleghi atleti. Nel 2008 a 37 anni ha vinto il campionato italiano in linea: nonostante ciò la sua squadra non è invitata a Giro d'Italia 2009.
Lance Armstrong fra 2012 e 2013 è stato riconosciuto colpevole di pratica di doping. Tutte le sue vittorie dal 1998 sono state revocate ed è oggi imputato in vari processi sportivi e giudiziari. 

 

V Edizione - 2017

 

Premio Giorgio Ambrosoli

Giuseppe Antoci, dirigente pubblico
Dal 2013 Presidente del Parco dei Nebrodi (ME) e dal 2014 Coordinatore Regionale di Federparchi la federazione dei Parchi e delle Riserve Italiane. Fautore della creazione del Protocollo di Legalità, per la tutela e la salvaguardia delle concessioni dei terreni degli enti pubblici e l’eliminazione delle infiltrazioni mafiose nei procedimenti di affidamento degli stessi, che oggi è stato allargato a tutta la Sicilia e sottoscritto da tutti i Prefetti dell'isola.

Vincenzo Ciotola, dirigente scolastico
Preside dell’Istituto Tecnico Informatico Galileo Ferraris di Scampia (NA), che con i suoi 1.500 studenti da anni è impegnato sul terreno della diffusione della cultura della legalità.
Nel 2013 attiva un corso extracurriculare, organizzato in collaborazione con il Coni, che prevede una lezione teorico pratica di autodifesa dedicata a tutte le alunne dell’istituto che ne faranno richiesta. Un modo per farle sentire più sicure in generale e in contesti e situazioni difficili, purtroppo sempre più frequenti soprattutto nella zona di Scampia, territorio riconosciuto come di difficile gestione per la mancanza totale di servizi ai cittadini e per la presenza di un’alta presenza mafiosa.

Adriana Musella, volontariato civile
Presidente dell’Associazione Antimafia “Riferimenti” di Reggio Calabria. Figlia della Vittima di Mafia, l’imprenditore Gennaro Musella.
L’associazione nata per una memoria famigliare per impegnare la stessa famiglia nella testimonianza alla società civile è dedita al mondo dei Giovani in via di formazione, come antidoto contro il cancro della società civile che è la mafia.
Adriana Musella è promotrice della Gerbera Gialla, fiore simbolo della lotta alle mafie. La Gerbera Gialla è il fiore individuato per rappresentare simbolicamente il complesso mondo della cultura Antimafia, il suo significato è quello di appartenenza ad un mondo che resiste alla seduzione del danaro facile e del potere sul prossimo.

Mariella Russo, dirigente scolastico
Maria Rosaria Russo, per tutti Mariella, è Dirigente scolastico dell’Istituto Raffaele Piria di Rosarno e nel responsabile nazionale del settore scuola del Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti. Attiva protagonista di una promozione culturale di formazione e informazione contro la ‘ndrangheta in un territorio come quello di Rosarno ad alto rischio criminalità. Il suo impegno si è rivolto soprattutto ai “ragazzi difficili”, i figli di noti boss mafiosi.

Premio Speciale

Pino Gusmaroli, libero professionista
Già consulente per la Società Finanziaria Italiana (SFI) è chiamato da Giorgio Ambrosoli in qualità di esperto del mercato borsistico, a formare la squadra che indagherà sulla liquidazione della Banca Privata Italiana di Sindona insieme all’avvocato Sinibaldo Tino e il professore Vittorio Coda.

Silvio Novembre, ufficiale della Guardia di Finanza
Maresciallo della Guardia di Finanza, che affiancò Giorgio Ambrosoli e la magistratura di Milano nella scoperta della bancarotta della BPI. Oggi a 82 anni, testimone di uno dei periodi della storia della Repubblica Italiana più cupi, è memoria ed esempio vivente di quell’integrità, responsabilità e professionalità a cui il Premio riconosce valore e merito.

Menzione Speciale Giorgio Ambrosoli

Salvatore Barbagallo, imprenditore
Titolare di un’azienda di trivellazioni a Vibo Valentia, il 3 marzo 2007 denuncia per racket il clan dei Mancuso. Dopo molte spiacevoli vicissitudini seguite a questa scelta coraggiosa chiude la ditta, in fallimento a causa di minacce e ritorsioni mafiose. Oggi è testimone di giustizia in molti processi contro l’ndrangheta, tra cui il processo “Black Money”.

Silvano Barco, atleta
Ex fondista, prese parte ai Giochi olimpici invernali di Calgary nel  e a due dei Campionati mondiali. Al termine della carriera, nel 1996, dichiara di aver fatto ricorso all’autoemotrasfusione presso il centro studi dell’Università di Ferrara guidato da Francesco Conconi. Denuncia di aver eseguito tale pratica dopante fino al 1988, ma di essersi rifiutato di assumere eritropoietina (EPO) e di esser stato per questo motivo emarginato dalla squadra.

Paolo Borrometi, giornalista
Giornalista ragusano, collaboratore dell’Agenzia Agi, fondatore e direttore della testata giornalistica online “La spia”. Le sue inchieste hanno parlato del Comune di Scicli sciolto per mafia, del racket delle agenzie funebri, della stidda - nuova mafia nata proprio nella zona di Ragusa negli anni '80 - e hanno infastidito le famiglie del luogo. Ne sono seguite minacce e pesanti aggressioni che gli hanno procurato una menomazione permanente alla spalla anche dopo il trasferimento a Roma.

Ilaria Capua, scienziata
Capua è tra i più grandi virologi italiani. Vittima nel 2014 di una vicenda giudiziaria basata su l’accusa infamante di aver diffuso ceppi dell’influenza aviaria per guadagnare dalla vendita dei vaccini. Chiede le dimissioni immediate dal suo ruolo di parlamentare per tornare a lavorare nella ricerca come direttrice di un centro a Orlando, in Florida, dove si è trasferita con la famiglia. E’ stata prosciolta nel luglio 2016.

Emanuele Feltri, imprenditore agricolo
Catanese di 33 anni, perito agrario, dopo aver scelto di comprare una vecchia azienda agricola per diventare imprenditore nel settore del biologico, si impegna nella denuncia quotidiana dei soprusi legati alla propria terra, che vede centinaia di discariche abusive rovinare l’oasi naturale creata nel 2009 dentro cui vive e lavora. Nonostante continui a subire intimidazioni lotta per non lasciare la sua terra e il suo progetto

Andrea Franzoso e Luigi Nocerino, funzionari d’impresa
Funzionari entrambi di Ferrovie Nord Milano segnalano e portano alla luce gravi irregolarità nella gestione dei rimborsi spese dei dirigenti attraverso un suo rapporto di verifica interno all’azienda. Dopo la denuncia ai carabinieri Andrea Franzoso viene rimosso dal suo incarico mentre Luigi Nocerino, capo dell’audit, viene spostato ad un'altra mansione. (Whisterblower)

Riconoscimento Europeo

Andrew Jennings, giornalista scozzese
Giornalista d’inchiesta, collabora con l’FBI e da il via alle indagini che porteranno allo scandalo che coinvolgerà i vertici della FIFA, che hanno portato alla caduta di Blatter, già autore nel 1986 del documentario sulla corruzione a Scotland Yard che la BBC si rifiutò di trasmettere.
Il suo libro "Omertà", edito in Italia da Rizzoli, è una sequenza infinita di illeciti nascosta per anni dai muri invalicabili eretti massima organizzazione calcistica.

 

VI Edizione - 2018

 

Premio Giorgio Ambrosoli

Tina Martinez, moglie di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone, che il 23 maggio 1992 rimase ucciso nella strage di Capaci, insieme al magistrato, la consorte e gli altri due agenti della scorta. La signora Montinaro decise di rimanere nella sua Palermo, dove trovò il calore, la vicinanza e l’ammirazione dei palermitani. Negli ultimi 26 anni, ha girato per l’Italia recandosi nelle scuole e partecipando ad incontri per la legalità, raccontando la storia di suo marito, del magistrato Falcone e del forte rapporto professionale, ma anche personale che ha legato loro e anche Dicillo e Schifani, nella lotta antimafiosa. Affinché la memoria costituisca la base da cui partire per difendere la legalità.

 

Nicola Pondrano Bruno Pesce di Casale Monferrato, primi a sospettare che le morti avvenute all’Eternit fossero dovute all’amianto. Il signor Pondrano, ex lavoratore e delegato sindacale nella fabbrica e il signor Pesce, al tempo sindacalista e segretario della Camera del Lavoro di Casale Monferrato, indagarono e lottarono per dimostrare che le svariate morti di colleghi e amici in fabbrica fossero da attribuire alla tossicità della polvere di amianto. Nel 1992, venne conquistata la Legge n. 257 che pose fine a “estrazione, importazione, utilizzo e commercializzazione dell'amianto in Italia”. Questa lunga lotta è stata fortemente e costantemente partecipata da un nutrito gruppo di ex dipendenti Eternit. Oggi, Pondrano e Pesce sono vice presidenti di Afeva (Associazione Familiari e Vittime Amianto). Con loro sul palco a ritirare il premio la Dott.ssa Daniela Degiovanni, che con loro ha combattuto giorno dopo giorno il mesiotelioma, tumore specifico dato dall’amianto.

 

Donato Ungaro, giornalista ed ex vigile urbano nel paese emiliano di Brescello, ovvero fino a ché le sue inchieste non divennero scomode per il primo cittadino, il quale intentò un procedimento disciplinare nei confronti dell’agente, finendo poi per allontanarlo, licenziandolo. Nel 2015, la Cassazione ha confermato l’illegittimità del licenziamento di Ungaro, dovuto alle informazioni che l’amministrazione del paese, in combutta con associazioni di stampo mafioso, non voleva fossero diffuse. Donato Ungaro non ha abbandonato il giornalismo, ma lo affiancato al lavoro di autista di autobus a Bologna per la società Tper, continuando a scrivere in difesa della legalità in Emilia-Romagna.

 

Vincenzo Linarello. Nasce a Locri, dove, negli anni 90, fonda il Gruppo di volontariato Akatistos, che si occupa di pacifismo, mondialità e lotta all’emarginazione sociale. Collaborando con Monsignor Giancarlo Maria Bregantini, Linarello si dedica ai disoccupati calabresi, dando il via adnun vero e proprio incubatore (‘97/’98) per la nascita di cooperative sociali e imprese individuali sul territorio. Nel 2003 crea il Gruppo Cooperativo Goel, un progetto culturale di cambiamento per la Calabria. Goel non è un nome scelto a caso: significa il “riscattatore”. (Nel 2008 è tra i promotori dell’Alleanza con la Locride e la Calabria, sottoscritta ad oggi da più di 3000 persone, 740 enti e organizzazioni, che si propone di ostacolare il dilagare della ‘ndrangheta e delle massonerie deviate.) Il suo impegno è dimostrare che le mafie sono inutili e fallimentari, mentre l’etica è efficace e metodo vincente non solo nel campo morale ma anche del fare.

 

Riconoscimento Europeo

 

Iréne Frachon, medico di Brest, con i suoi studi, dimostrò la nocività di benfluorex e fenfluramina, sostanze contenute nel farmaco Mediator (in Italia Mediaxal). Tuttavia, portare alla luce tale scoperta non fu affatto facile per la dottoressa francese, poiché il farmaco in questione era prodotto dalla Servier, azienda farmaceutica fondata da Jacques Servier, amico intimo del presidente Nicolas Sarkozy. Nel 2009 finalmente venne ritirato il farmaco dal commercio, tuttavia non si specificò il motivo, né l’effettiva pericolosità dello stesso. Nel 2010 Frachon pubblica il libro “Mediator, quanti morti?” che venne ritirato immediatamente dalla stampa (in seguito tornerà in libreria), facendo però scoppiare lo scandalo che colpì sia Servier sia il presidente in carica Sarkozy.

 

Menzione Speciale Giorgio Ambrosoli

 

Marta Cabriolu, Sindaco del comune sardo di Villacidro. Nel corso del suo mandato, è stata oggetto sia di due gravi intimidazioni, sia di sistematica e ripetuta delegittimazione locale a mezzo stampa (anche con riferimenti lesivi della sua dignità di persona e di donna), con correlate attività di indagine. Ciò in presenza sia di possibili interessi non dichiarati e illegittimi, sia di seri rischi di associazioni criminali miranti a turbare e influenzare il normale operato della pubblica amministrazione locale nel suo complesso, anche di stampo mafioso, sussistendo al riguardo tutti gli indizi tipologici.

 

Antonio Cottone, Presidente di Ape Confcommercio Palermo e titolare, con i fratelli Marcello e Roberto, di una pizzeria. In seguito a un episodio di grande coraggio, che lo ha visto opporsi all’azione di due mafiosi e collaborare all’arresto degli stessi, presentatisi a chiedere il pizzo presso il suo ristorante, il signor Cottone ha partecipato attivamente alla lotta antimafiosa, diventando testimonial della giornata della legalità di Confcommercio: “Legalità, mi piace!”.

 

Giuliano Bastianello, imprenditore di Padova, attivo dal 1984 nel settore delle forniture per i Beni Culturali ha denunciato diversi appalti truccati attirandosi le querele per diffamazione e calunnia mosse dalle persone da lui indicate come responsabili. Dopo 16 anni e una decina di processi è stato prosciolto per aver detto il vero. Estromesso dal suo mercato ha ripreso l’insegnamento di storia dell’arte portando nelle scuole le sue esperienze professionali e di condotta etica(Format “Scuola di Corruzione”). E’ impegnato attivamente su progetti per l’introduzione di metodiche di trasparenza e Accesso Civico nelle Pubbliche Amministrazioni.

 

Cataldo Motta, già Procuratore della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Lecce, che per anni ha combattuto strenuamente nella divisione antimafia. I suoi maggiori successi nella divisione antimafia, sono stati i colpi inferti alla Sacra Corona Unita, organizzazione mafiosa salentina. L’ultima operazione da lui svolta prima della pensione ha portato a ben 54 arresti di membri della stessa organizzazione. Questo è solo l’ultimo dei tanti soddisfacenti risultati che il dott. Motta ha ottenuto nel corso della sua carriera votata alla lotta alla criminalità organizzata.

 

Giovanna Ceribelli, commercialista e revisore dei bilanci ospedalieri, ha dato il via all’inchiesta sulle gare truccate nella sanità lombarda. La sua tenacia nel contrastare l’illegalità negli appalti pubblici, in particolare nella sanità, l’ha portata a scovare, scavando a fondo, diverse gare vinte illegittimamente proprio in ambito sanitario. Ceribelli continua a lavorare ostinatamente come revisore contabile negli ospedali per ottenere onestà e trasparenza da entrambi i contraenti degli appalti pubblici, gli ospedali, da una parte, le istituzioni, dall’altra.

 

Marilena Natale, giornalista, da oltre 20 anni indaga con coraggio su politici corrotti, sui rifiuti diventati affari per la camorra, così casi di bambini deceduti per tumori occultati, sulla malasanità, e molto altro. Il suo lavoro le è costato la necessità di una scorta personale, a seguito delle diverse minacce ricevute dal clan dei Casalese. Tuttavia continua a combattere la camorra con le sue inchieste, a difendere la sua terra dall’organizzazione mafiosa che la sta soffocando.

 

Cooperativa “Valle del Marro”. Sotto la guida del parroco del duomo di Polistena Don Pino De Masi con il Progetto “Policòro”, poi in collaborazione con LIBERA, unisce i giovani calabresi nel lavoro e attraverso il lavoro all’insegna della lotta antimafiosa. Dal 2004 a Cooperativa si occupa di coltivare i terreni agricoli confiscati alla ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro. Non con poche difficoltà, il progetto prosegue, intrecciando i percorsi di vita di giovani, che nei territori della Calabria lottano per affermare la cultura di una libertà di scelta, di lavoro e di vita nei propri territori di origine, che è prima di tutto consapevolezza culturale.  Oggi Valle del Marro – Libera Terra è il fiore all’occhiello della regione, segno che non è impossibile sottrarsi alle mafie e avviare la Calabria verso un futuro diverso. Ritira il premio per Cooperativa il Presidente Domenico Fazzari.

 

Claudio Di Sabatino, Angelo Volpe, Donato Antonicelli, Vigili Urbani di Pescara hanno denunciato un caso di abuso di ufficio da parte del pretore, che aveva commesso un illecito stradale, senza pagare né multa né carro attrezzi. Anziché essere ascoltati, vengono prima sottoposti a procedimenti disciplinari, poi denunciati (e assolti). Dopo anni, l’amministrazione è stata condannata a risarcire i tre, per i quali inizialmente non sembrava esserci possibilità di vittoria. Di Sabatino, Volpe e Antonicelli hanno dimostrato di rispettare la divisa con onore ed onestà, anche a rischio della propria carriera, al fine di raggiungere sempre la legalità. Per tutti.

 

Alberto Musy, fu consigliere comunale di Torino. Avvocato e Professore di Diritto alla facoltà di Economia per l’Università del Piemonte Orientale. Nel 2012 rimase vittima di un agguato armato davanti a casa sua, che gli costò la vita dopo 19 mesi di coma. A sparare fu il Furchi, che venne condannato per omicidio premeditato per motivi abietti (tre sono le ipotesi dei magistrati). Questi, era candidato nella stessa lista di Musy alle elezioni comunali. Ritira il premio la moglie Angelica Corporandi D’Auvare Musy.